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Il ritorno del baco da seta in Friuli Venezia Giulia

Un progetto della cooperativa sociale Thiel, capofila del Gruppo Operativo Silk

martedì 4 ottobre 2022

Il baco da seta è pronto a tornare in Friuli-Venezia Giulia.

Il 29 settembre sono stati presentati, in un seminario internazionale, i risultati del progetto SILK, presso l’auditorium Biagio Marin di Grado (GO) in occasione ed in linea con il convegno “Turismo E Risorse Tra Mare E Terra. Esperienze E Prospettive” dedicato alla sostenibilità ambientale delle attività agricole e marine del territorio promosse dal progetto Mar e Tiaris.

SILK è un progetto innovativo finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Friuli Venezia Giulia. Lo scopo è il rilancio della gelsi-bachicoltura, e a tal fine è stata creata una rete di 8 soggetti. Oltre alla cooperativa Thiel di Fiumicello, aderente a Confcooperative, ne fanno parte l’Università degli Studi di Udine, il Crea di Padova, lo IAL FVG, le associazioni di categoria CIA e Coldiretti, la cooperativa Contea di Gorizia e la Piccola Fattoria Cumugnai.

Il progetto SILK ha preso avvio a inizio 2020 e ha visto la realizzazione di numerose attività formative e promozionali in tutte e quattro le Province della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, mettendo a disposizione tra i migliori esperti in gelsibachicoltura sul territorio nazionale. Il progetto, dunque, mira a stimolare il tessuto sociale ed economico regionale per ciò che concerne la filiera della gelsi-bachicoltura, dalla produzione della materia prima alla promozione del consumo di un prodotto finito.

Le attività di promozione della gelsibachicoltura a cura della cooperativa Thiel si sono rivolte perciò sia ad aziende agricole, cooperative e disoccupati in quanto potenziali produttori, che a centri benessere e strutture di ricezione turistico alberghiera in quanto potenziali consumatori di prodotti finali del baco da seta diversi dal filato, quali ad esempio i prodotti cosmetici a base di sericina oppure i prodotti gastronomici a base si mora di gelso. La rete ha coinvolto oltre 15 aziende agricole in attività formative inclusive di prove tecnico-pratiche sperimentali finalizzate ad avviare un allevamento di bachi da seta. Gli allevamenti sperimentali si sono svolti sotto la supervisione del CREA di Padova e della cooperativa Thiel.

L’Università di Udine ha poi contribuito al raggiungimento degli obbiettivi di progetto approfondendo gli studi sul nostro patrimonio arboreo con la finalità di creare un modello di coltivazione del gelso che riesca ad ottimizzare la produzione di foglia nelle diverse località della regione Friuli Venezia Giulia. Oltre a ciò, il dipartimento di Meccanizzazione Agricola dell’Università ha progettato e realizzato un prototipo che facilitasse e velocizzasse le operazioni di allevamento. Il prototipo è stato posizionato presso la Piccola Fattoria Cumugnai di Aquileia ed è attualmente funzionante. Grazie al contributo di IAL FVG, sono state effettuate azioni di stimolo del tessuto economico locale al fine di divulgare le proprietà benefiche di prodotti innovativi derivati del bozzolo del baco da seta in ambito cosmetico, primo tra tutti la sericina, utilizzata in ambito medico come substrato di crescita cellulare e, in quello cosmetico, come potente agente anti-età e anti-rughe contenuto in svariati prodotti.

Al seminario internazionale conclusivo, hanno partecipato esperti internazionali quali Andreja Urbanek Krajnc (SLO) e Ueli Ramseier (CH), introdotti e accompagnati durante l’intervento da Silvia Cappellozza, che hanno raccontato le loro esperienze nel settore della gelsibachicoltura nei rispettivi paesi nel XXI°secolo. I punti di continuità nell’approccio e le differenze sono stati messi in relazione all’esperienza italiana del CREA di Padova generando un interessante dibattito volto ad aumentare la consapevolezza sul tema e creare spazio per un reciproco avanzamento nel settore.

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